Diga Serra di Corvo sul Basentello - foto Pietro Amendolara
Diga Serra di Corvo sul Basentello - foto Pietro Amendolara
Enti locali

Per la siccità situazione sempre più preoccupante

Regione valuta la richiesta dello stato di calamità

''Stiamo valutando la dichiarazione dello stato emergenziale, tenendo conto delle diverse esigenze in ambito potabile, irriguo, industriale sull'intero territorio regionale e di dare continuità all'esperienza commissariale. E' del tutto evidente che senza poteri straordinari non è possibile accelerare i processi in atto''. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, in una relazione in Consiglio regionale, durante una seduta dedicata alla crisi idrica che al momento riguarda l'agricoltura. In caso di richiesta, sarebbe la seconda perché il Consiglio dei ministri ha già deliberato lo stato di emergenza il 21 ottobre 2024 per lo schema idrico della diga del Camastra, in provincia di Potenza, poi prorogato a marzo.

Nella sua lunga relazione, Bardi ha comunicato che "tutti gli schemi idrici gestiti da Acquedotto Lucano sono oggi in stato di allerta, con situazioni particolarmente critiche in Alta Val d'Agri, Vulture-Melfese, Collina Materana e nella città di Matera, che dipende quasi interamente da approvvigionamenti esterni". Gli invasi principali (Monte Cotugno, Pertusillo e Conza) registrano ''cali preoccupanti, fino al 27% in meno rispetto al 2024''. Solo la diga del Camastra mostra un miglioramento, frutto di interventi già completati. In molte zone, le sorgenti naturali si stanno prosciugando. ''Dobbiamo prendere atto che la nostra rete idrica, in molte aree, è obsoleta e dispersiva - ha detto Bardi -. Per questo abbiamo avviato una serie di interventi strutturali per ridurre le perdite, sostituire tratti danneggiati e introdurre nuovi sistemi digitali di monitoraggio''.

Il piano della Regione prevede oltre 100 chilometri di rete da sostituire, il potenziamento degli impianti di sollevamento e l'attivazione di nuove fonti: dai pozzi del Lago del Pantano alle sorgenti dell'Alta Val d'Agri, oggi oggetto di verifica per l'uso potabile. Tra le opere prioritarie anche una presa stabile dal fiume Basento e il riuso delle acque reflue per usi industriali. ''Stiamo lavorando su tutti i fronti: dall'ammodernamento delle reti alla ricerca di nuove fonti, fino al potenziamento degli impianti di potabilizzazione - ha spiegato Bardi -. Ogni intervento ha una logica precisa: aumentare la resilienza del sistema e ridurre la dipendenza da poche risorse".
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